Il mio mitra è un contrabbasso vol. II

 

Il mio mitra è un contrabbasso vol. II

 Dopo il grande successo dello scorso anno Progetto Paul Beathens torna nella sua piazza Grimana con la seconda edizione della free music area, “Il mio mitra è un contrabbasso vol. II”. Tutte le sere dal 5 al 14 luglio, dalle 18 fino alle 2 di notte, Piazza Grimana sarà il ricettacolo di musicisti da tutto il mondo, gruppi locali e dj, che si incontreranno all’insegna della riscoperta del vero significato del jazz. Già in programma i concerti di El Terific, venerdì 5 luglio, Maurino e la sua band, domenica 7 luglio, Jolebalalla, martedì 9 luglio e molti altri ancora dall’Umbria e da tutta Italia.

Nata  come veicolo collettivo per la  riappropriazione di una vitalità cittadina che necessita di tornare ad essere la vera protagonista delle piazze perugine, per combattere il vuoto e l’assopimento generale delle coscienze civiche, dovuti ed incentivati dal degrado sociale ed urbanistico che ha stravolto la città negli ultimi anni, la manifestazione si ripresenta alla città arricchita di nuovi spunti di riflessione e idee.

Grazie al contributo ricevuto con il progetto “Diario di una crisi” per “Forme creative 2013” dell’Informagiovani di Perugia, in Piazza Grimana durante la 10 giorni non stop di musica, socialità e cultura ci sarà la possibilità di dare libero sfogo alla creatività ed esprimere il proprio punto di vista. La percezione della crisi economica, la distanza incolmabile dalla politica, le difficoltà nel trovare lavoro, come i giovani sopravvivono, ogni giorno, alla precarietà. Ognuno avrà l’opportunità di raccontare, descrivere, fotografare o dipingere la propria esperienza. Progetto Paul Beathens metterà a disposizione di tutti tele, colori, pennelli e acquerelli per i più piccoli e si occuperà di stampare le fotografie realizzate dai partecipanti  per poi esporle in Piazza Grimana durante “Il  mio mitra è un contrabbasso vol. II”. Una contaminazione tra stili diversi, non solo arte e musica, che confluiranno, a fine manifestazione, in un vero e proprio diario digitale e cartaceo con tutto il materiale prodotto durante i dieci giorni in piazza.  Al termine della manifestazione tutti i prodotti saranno infatti catalogati e raccolti in un volume, “Diario di una crisi – Perugia 2013”, una testimonianza, lucida e tagliente sulle contraddizioni e la complessità del mondo contemporaneo.

Quest’anno inoltre la free music area si allarga conquistando  nuovi spazi in città e trasformandosi in “Free city festival”.  Tutti i giorni, dal 5 al 14 luglio, iniziative culturali, musica e socialità da Piazza Grimana, main stage con “Il mio mitra è un contrabbasso”, passando per l’offerta enogastronomica e musicale de “Jazz in Garden” presso il Giardino Rosso Vino di Dada e Caterina in via dei Pellari, fino ad arrivare all’arena del “Sound Angelo”, con concerti e dj-set nella suggestiva atmosfera del Parco Sant’Angelo.

L’iniziativa “Il mio mitra è un contrabbasso – Free Music Area”, completamente autofinanziata, è stata realizzata con la collaborazione del Comune di Perugia, Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali, che ha garantito la concessione del suolo pubblico e le infrastrutture leggendo nella manifestazione una grande opportunità per la nostra città.

Progetto Paul Beathens è tornato

crisiIl progetto “Provate pure a credevi assolti siete lo stesso coinvolti – Diario di una crisi” si propone di affrontare tematiche politico-sociali attraverso il linguaggio dell’arte e con modalità di coinvolgimento diretto della cittadinanza.

La percezione della crisi economica, la distanza incolmabile dalla politica, la difficoltà nel trovare lavoro, come i giovani sopravvivono, ogni giorno, alla precarietà

Raccontaci la tua esperienza!

Partecipa al progetto “Diario di una crisi”, esprimi il tuo punto di vista con una foto, un dipinto o un racconto…tutto l’occorrente te lo diamo noi!

Tutte le opere realizzate saranno esposte a Piazza Grimana durante “Il mio mitra è un contrabbasso – Vol. II” dal 5 al 14 luglio 2013

Al termine della manifestazione tutti i prodotti saranno catalogati e raccolti in un volume,
“Diario di una crisi – Perugia 2013”
Uno sguardo lucido e tagliente per restituire le contraddizioni e la complessità del mondo contemporaneo.

Tutta n’altra Perugia – free conviviality area

Progetto Paul Beathens torna nella sua Piazza, una Piazza Grimana che dal 26 al 28 ottobre ospita “Tutta n’altra Perugia”, una tre giorni salsicce e vino all’insegna della partecipazione popolare, del cibo come valore sociale e culturale e della condivisione di valori altri. Durante l’ultimo week end di Eurochocolate 2012, infatti, la manifestazione che da anni fa del centro storico di Perugia la vetrina del consumismo, Progetto Paul Beathens vuole offrire una valida alternativa alla città portando in piazza i piatti tipici della tradizione locale, i colori e i suoni della partecipazione popolare. All’impoverimento del gusto e della qualità che, in quei giorni, si consumerà tra i banchi e le vetrine di Corso Vannucci, in Piazza Grimana si vivrà tutto un altro clima, tutta n’altra Perugia.

In programma, a partire da venerdì 26 ottobre, incontri e dibattiti sui temi d’attualità, sulla crisi economica e sulle prospettive locali di fronte ai grandi sconvolgimenti nazionali e internazionali che la nostra società sta vivendo. Tra gli ospiti che hanno accettato il nostro invito Fiorenzo Fraioli di Eco della Rete, il quale, venerdì 26 ottobre, condurrà una conferenza-dibattito dal titolo “La favola di Europa e Euro… un lieto fine?”.

E poi ancora, musica dal vivo, spettacoli di artisti di strada, mercatino del baratto con scambio di oggetti e libri, proiezioni di film e documentari, aperitivi solidali e, ovviamente, cene in piazza. Durante tutti e tre i giorni, infatti sarà possibile degustare sotto ai gazebi salsicce cotte alla brace e vino delle cantine locali.

Spazio anche ai più piccoli con il laboratorio artistico con materiali riciclati per bambini a cura di Simona Dipasquale (in arte Eliot) e Francesca Tenca Scarto all’arte” e, ancora, spettacoli di magia e giocoleria.

Sabato 27 ottobre, in contemporanea alla manifestazione di Roma,  sarà “Today is no Monti Day” e, tra le altre attività, grazie alla partecipazione di Altrocioccolato, sarà possibile vedere il documentario del giornalista danese Miki Mistrati “The dark side of chocolate”, la storia dei bambini schiavi nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio. Durante la serata l’Associazione Libero Pensatore presenterà il “Corso di Pensiero Libero: Sopravvivere la globalizzazione con la filosofia del Gorini”.

In Piazza Grimana Progetto Paul Beathens ospiterà anche l’Associazione “Vivi il Borgo” con l’iniziativa “Degusta il Borgo: itinerario storico-artistico con soste appetitose”. Sarà quindi possibile effettuare una visita guidata in Corso Garibaldi con degustazioni di assaggi e vini presso i principali esercizi commerciali della zona.

Il 28 ottobre la manifestazione chiuderà i battenti con il pranzo della domenica seguito da un’assemblea cittadina “Partiamo dal basso per ripensare la nostra città: tutta n’altra Perugia” e, per i più volenterosi, con la festa dello smontaggio!

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Il mio mitra è un contrabbasso – free music area

 

 

NASCE PROGETTO PAUL BEATHENS – Prove tecniche di comunità 

Un laboratorio di idee che nasce e vive nel centro storico per promuovere una nuova cultura

della socialità a Perugia quanto più possibile partecipata e condivisa.

 

Progetto Paul Beathens si presenta alla città con una prima grande iniziativa

“IL MIO MITRA E’ UN CONTRABBASSO- FREE MUSIC AREA”

 un palco autogestito in Piazza Grimana dal 6 al 15 luglio 2012

dove poter riscoprire il vero e sano clima del jazz

 

Progetto Paul Beathens nasce  come veicolo collettivo per la  riappropriazione di una vitalità cittadina che necessita di tornare ad essere la vera protagonista delle piazze perugine, combattendo il vuoto e l’assopimento generale delle coscienze civiche, dovuti ed incentivati dal degrado sociale ed urbanistico che ha stravolto la città negli ultimi anni. La nostra riflessione muove i primi passi da una vera e propria ricerca “valoriale”: la ricerca dei nostri ruoli nei nostri spazi, la ricerca di una dimensione conviviale, di una struttura culturale, una nuova (antica) socialità.

Tra esperimenti di teatro in piazza, concerti, mostre all’aperto, declamazioni itineranti e musica dal vivo, Progetto Paul Beathens si presenta alla città con un primo grande evento, unico nel suo genere: un palco interamente autogestito durante Umbria Jazz in Piazza Grimana, nel cuore pulsante del centro storico. Nasce così“Il mio mitra è un contrabbasso – Free Music Area”, uno spazio in cui riscoprire il vecchio sapore dell’incontro multiculturale ed eteroclito proprio soltanto del clima jazz: la Jam Session. Dal 6 al 15 luglio 2012, ogni sera dalle 18 fino all’1,30 di notte, Piazza Grimana sarà il ricettacolo di musicisti da tutto il mondo, gruppi locali e dj, che si incontreranno all’insegna della riscoperta del vero significato dei nomi “festival” e “jazz”, significato a nostro avviso perso per strada dall’organizzazione UJ nel corso degli ultimi 20 anni.

Progetto Paul Beathens muove i primi passi da una vera e propria ricerca “valoriale”: la ricerca dei nostri ruoli nei nostri spazi, la ricerca di una dimensione conviviale, di una struttura culturale, una nuova (antica) socialità. Questo -a nostro avviso- l’unico antidoto all’isolamento e al vuoto culturale e creativo che pervade da troppo tempo la città.

Ci sembra dunque fondamentale tornare a fare dell’aggregazione e della condivisione di spazi e idee lo strumento naturale e più alla portata di tutti per tornare a far rivivere la nostra città. L’apporto creativo e organizzativo di cui il Progetto Paul Beathens si fa portavoce punta a coinvolgere l’intera cittadinanza in eventi culturali e di socialità, volti a ritrovare quella convivialità perduta e a ricostruire un sano e attraente clima comunitario, in forza di uno scopo comune. Non più solo grandi eventi che si fregiano dell’attributo culturale ma che in realtà richiamano grandi folle solo per meri tornaconti economici, nascondendosi dietro l’antica tradizione cioccolatiera -o musicale che sia- locale; vogliamo che le nostre piazze tornino a popolarsi di spontaneità e bagliori creativi, ad animarsi di tutti quei colori e suoni di una vita associativa il più possibile partecipata.

L’iniziativa “Il mio mitra è un contrabbasso – Free Music Area”, completamente autofinanziata, è stata realizzata con la collaborazione del Comune di Perugia, Assessorato alla Cultura e alle Politiche Sociali, che ha garantito la concessione del suolo pubblico e le infrastrutture leggendo nella manifestazione una grande opportunità per la nostra città.

Progetto Paul Beathens

Progetto Paul Beathens…perché?

Non ci interessa la poesia del disincanto, né l’arte dello sventolar bandiera. Quello che ci interessa è incontrare persone che come noi sentano l’esigenza di “produrre libertà”.

In un contesto storico come quello in cui la nostra generazione sta (soprav)vivendo, in cui la logica della speculazione finanziaria sembra aver detronizzato le antiche divinità, sostituendo quelle che erano vecchie certezze con nuovi dogmi, dirottando il fine della politica dall’essere umano al mercato, sentiamo la necessità di “ipotizzare” che un altro mondo sia possibile. Ipotizzare: questo sì che è un verbo rivoluzionario! Rivoluzionario perchè soltanto partendo da una chiara, lucida, alternativa crediamo sia possibile il passaggio dallo stato di cose attuale ad uno stato di cose “migliore”. L’ontologia del nuovo millennio rovescia di fatto se stessa, semplicemente perchè non fondata sull’essere, ma sull’avere…anzi, sull’acquistare. Lo sviluppismo, l’attuale ideologia dominante basata sulla ripetitività della carenza al fine della produttività materiale, ha steso il tappeto rosso ai grandi colossi finanziari sulla strada del dominio mondiale, sostituendoli di fatto agli Stati nazionali, ai popoli sovrani. Il paradosso storico è che se “noi siamo lo Stato” e gli stati sono subordinati alle leggi di mercato, noi stessi possiamo essere acquistati, svenduti, consumati. La politica è un riflesso di un sistema di pensiero, di valori, che -tecnicamente, se la situazione attuale ne è il risultato- pensiamo vada cambiato. Noi non crediamo a nuove divinizzazioni, noi non crediamo, pensiamo. Pensiamo che l’unico modo di concepire una nuova idea politica, che sia una politica della persona, non una politica “dell’accordo tra pochi”, possa partire esclusivamente dal basso e dalle singole realtà locali. Non abbiamo la presunzione di avere in tasca soluzioni a macroproblemi, ma l’esigenza di ri-costruire l’uomo decostruendo il consumatore. La ricerca che sentiamo di dover intraprendere è una ricerca innanzitutto valoriale, è la ricerca dei nostri ruoli nei nostri spazi, la ricerca di una dimensione conviviale, di una struttura culturale, di una nuova (antica) socialità. Citando il poeta Franco Arminio “vogliamo moltiplicare le nostre prove tecniche di comunità tra chi pensa che quando i luoghi in cui si vive zoppicano è inutile pensare di farli camminare, meglio pensare di farli volare”. Prove tecniche di comunità: da qui l’idea di un festival, partendo dal presupposto che la parte più interessante della festa consista nel cammino stesso verso la sua realizzazione: un progetto, appunto, un qualcosa che -letteralmente- si lancia verso il futuro. Costruire un festival, progettare un movimento culturale in fieri, è per noi un piccolo, primo passo verso una decostruzione della politica, verso una riappropriazione della politica. Politica significa “ciò che riguarda la città”, per estensione “ciò che riguarda lo Stato”. Noi siamo la città nella stessa misura in cui siamo lo Stato; e sappiamo che le singole realtà locali sono piccoli specchi che riflettono una stessa unica concezione socio-economica. Perchè questo sistema di micro-cosmi dominati dalla gravità dei mercati, rivelato col linguaggio asettico della finanza, possa tornare a produrre vita, perchè possa attuare una valutazione dell’azione in relazione all’ essere, occorre che da noi in primis parta un atto di responsabilizzazione, nei confronti di noi stessi e nei confronti della società. Perchè se è vero che l’uomo è un “animale sociale”, l’uomo alieno dallo spazio sociale torna ad essere bestia. L’impostazione culturale dominante è strutturata sulla base del processo di individualizzazione del soggetto, processo che viene mediato da un controllo totale dei mezzi di comunicazione di massa da parte delle elitè dominanti, elitè in grado di definirsi tali perchè espressione di un sistema economico basato sulla grande truffa dell’iniquità elvata a legge: il neoliberismo. “Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace”, suggeriva Tacito. Ebbene oggi questo deserto chiamato pace è il deserto che regna nelle piazze delle nostre città, nel vuoto degli spazi sociali, nella mercificazione della vita, nella decentralizzazione dei flussi e delle attività, dall’antico teatro di confronti umani al nuovo centro commerciale. Se esiste uno spread, reale, è quello socio-culturale, espressione, frutto, di una struttura anti-umanista, del trionfo intellettuale della predominanza economicista. Vogliamo che la politica torni ad occuparsi della vita, per questo le nostre vite devono occuparsi ed essere occupate da spazi politici. Ipotesi, tesi, sintesi. Abbiamo deciso di chiamare questo progetto “Paul Beathens” (pseudonimo di Paolo Vinti, personaggio di cui -pensiamo- non servono presentazioni) perchè il suo occhio verso la città, teatro di confronti umani, possa essere anche il nostro occhio, il nostro punto di vista, per poter auspicare che una città come Perugia, nel suo piccolo, possa tornare a vivere di socialità, di cultura; nelle strade, nelle piazze, al di fuori delle vetrine commerciali che la stanno soffocando da anni, al di fuori della solita logica del tornaconto economico a breve termine, al di fuori del punto di vista industriale, per un punto di vista “conviviale”. Vogliamo una città viva, e sentiamo l’esigenza di rianimarla insieme: è il nostro “vertenzializzare”. Intendiamo iniziare questo percorso di pensiero col dare spazio a quelle realtà popolari che sono la vera anima, la profonda psiche di una città, e quindi di uno Stato; creare uno spazio sociale di confronto, scambio, una piattaforma su cui poter edificare le nostre aspettative per un’altra Perugia, per poter “disegnare” insieme un nuovo ambito urbano, un piccolo riflesso dell’Italia di domani che vorremmo, non centro commerciale a cielo aperto, non ghetto, non caserma, ma contenitore di vite, di esistenze umane. “Arte-concetto-cultura/divaricati dal potere, dalla moneta e dalla decisione”. Con emozione altissima!

Progetto Paul Beathens

“Ognuno di noi si definisce nel rapporto con gli altri e con l’ambiente e per la struttura di fondo degli strumenti che utilizza. Questi strumenti si possono ordinare in una serie continua avente a un estremo lo strumento dominante e all’estremo opposto lo strumento conviviale: il passaggio dalla produttività alla convivialità è il passaggio dalla ripetizione della carenza alla spontaneità del dono. […] Il rapporto industriale è riflesso condizionato, risposta stereotipa dell’individuo ai messaggi emessi da un altro utente, che egli non conoscerà mai, o da un ambiente artificiale, che mai comprenderà; il rapporto conviviale, sempre nuovo, è opera di persone che partecipano alla creazione della vita sociale.”

(Ivan Illich, La convivialità)